Il termine “nudge” si può tradurre in italiano come “pungolo” o “lieve spinta” e la nudging theory (o teoria dei nudge) è una teoria ben nota nell’ambito della behavioural economy, di derivazione comportamentista appunto, secondo cui piccoli rinforzi positivi, aiuti indiretti o anche semplicemente la mancanza di rinforzi negativi possono incidere sui processi decisionali dell’individuo o del gruppo.
Nella formazione aziendale questa teoria trova interessanti applicazioni in piattaforme che aiutano gli utilizzatori di tecnologia informatica ad apprendere modalità migliori per svolgere le proprie attività e a farle diventare nuove abitudini. Un esempio pratico potrebbe essere che durante la scrittura di una mail ad un cliente, compaia una breve nota che ti consigli di usare un linguaggio più persuasivo oppure un invito a mettere su cloud (tipo Google Drive) un file invece di allegarlo in una mail per condividerlo con 5 destinatari.
COME SI USA. Alcune attuazioni di questa teoria hanno scopi squisitamente pratici: uno dei più noti esempi di nudging è l’applicazione di un adesivo a forma di mosca sugli orinatoi maschili dell’Amsterdam’s Schiphol Airport, negli anni ’90. La mossa molto economica e poco impegnativa, garantì che gli utilizzatori prendessero la mira come cecchini, con notevoli risparmi sulle pulizie.
Fonte: https://www.focus.it/comportamento/psicologia/nudge-teoria-scelte-definizione-esempi
Per approfondimenti: “Nudge. La spinta gentile” di Thaler, Sustein e Oliveri