Letterina di un manager a Babbo Natale

 

Distintissimo Dr. Babbo Natale,

Chi Le scrive è un manager di un’azienda che opera in Italia, non importa se Italiana o straniera, multinazionale o padronale e, mi permetta, non importa nemmeno la funzione: diciamo responsabile di risorse, quelle rimaste intendo, e di un budget da raggiungere entro la fine di quest’anno solare, e di uno già pronto per il prossimo.

Dato che in questo periodo i miei colleghi stanno facendo i salti mortali per riuscire a centrare gli obiettivi e ricevere così il panettone e l’applauso dei capi area e dei dirigenti alla cena di Natale ( se ancora si farà… perché girano voci di una bicchierata in azienda il 23 dicembre), le loro risorse, ovvero i collaboratori, dipendenti o riporti diretti… chiamiamoli come vogliamo, stanno facendo i doppi salti mortali, carpiati con avvitamento dalla balaustra, per tentare di salvare una parte della tredicesima per qualche regalo, oltre a pagare il mutuo e le bollette; ebbene io ho deciso di fermarmi un attimo e di scriverti una letterina, ma non per chiedere qualcosa in particolare, altrimenti avrei dovuto mandarla in copia al nostro ufficio del personale, ed alla casa madre che vuol essere informata di tutto, ma semplicemente per cercare di esprimere i miei desideri ed i miei sogni per l’anno che verrà.

natale azienda

Gentilissimo dr Babbo Natale, mi piacerebbe molto per l’anno nuovo che le cose in azienda venissero dette in faccia alle persone e non alla macchinetta del caffè, e che, così come durante i canvas di vendita o i Kick Off meeting (i famosi calci nel sedere motivazionali), si elencano i nomi di quelli che non hanno raggiunto gli obiettivi, si citassero anche quelli che ce l’hanno fatta, anzi, meglio ancora, non si citassero ne gli uni ne gli altri, e se siamo sotto budget, sarebbe il caso, dall’anno prossimo, di iniziare la caccia all’errore e smetterla una volta per tutte con la caccia al colpevole.

Caro Dr. Babbo Natale (scusi la confidenza, ma la conosco da quando ero bambino e la sento un po’ come di famiglia), con l’anno nuovo sarebbe bello che arrivasse anche un nuovo tipo di leadership, basata si sui risultati e sul carisma individuale… ma anche sulle competenze e sulle prestazioni del gruppo di lavoro. In effetti anche Lei, esimio Dr Babbo Natale, se vuole consegnare i regali per tempo ha bisogno di renne motivate e preparate… ma soprattutto consapevoli dell’importanza del ruolo che rivestono. Sarebbe bello dunque che nel nuovo anno, per iniziare l’anno con forza e determinazione per affrontare una crisi che non accenna a diminuire, in azienda si cominciasse a parlare di NOI , ovvero l’azienda e le sue persone, piuttosto che di Noi e Loro, noi del Back Office, loro delle vendite, noi del Marketing e Loro dell’amministrazione… perché ce lo insegna la storia, davanti ad un mare di frecce provenienti dall’alto e contemporaneamente, la falange macedone è l’unico modo per avanzare, piano piano, allineati e coperti, ma avanzare. Chiaramente ciò significa lasciare che il mio vicino metta mano al mio scudo ed io al suo (ovvero FIDUCIA), ma anche avere un capo che abbia il coraggio di esporsi, ergendosi sugli scudi e di guidare la falange indicando la direzione.

Qui il capo rischia molto, direte voi … e certo: è anche pagato per farlo più dei soldati, per cui se sparisce tra di loro e non si espone, poi non può pretendere di essere credibile quando dovrà dare i suoi comandi ai soldati stessi .

Ed infine egregio Babbo Natale, per concludere la mia letterina, chiedo di ridarci ancora quella voglia di sognare, di innovare e di intraprendere che da sempre ci viene negata o repressa perché non ci sono i numeri o perché non c’è tempo, perché bisogna produrre a testa bassa .

Se non riprenderemo a sognare noi, sicuramente non lo faranno i nostri collaboratori e così le aziende intere che smettono di sognare, iniziano a perdere la visione del futuro e la creatività dei singoli e della squadra ripiegandosi su se stesse senza reagire, questo sarebbe davvero un bel problema. Su una parete del campo di concentramento di Auschwitz è stata trovata una frase scritta da un deportato “Se non impariamo dalla storia saremo costretti a riviverla e questo potrebbe essere ancora peggio”.

Grazie per la Sua cortese Attenzione e buon Natale a Lei e Famiglia

Firmato: un manager in mobilità

( eh si… altrimenti come avrebbe trovato il tempo, la fantasia ed il coraggio per scrivere a Babbo Natale?)

(di Enrico Bertolino)