Analisi organizzativa

ONA – Organizational Network Analysis

Il funzionamento, oltre lo schema

Per spiegare in modo efficace quali sono i vantaggi di avere lo schema dinamico delle relazioni e delle connessioni tra le persone della propria azienda, possiamo utilizzare una metafora.

Pensiamo di voler analizzare un cervello. Iniziamo con i Raggi X per vedere l’ossatura, questa corrisponde all’organigramma tradizionale: mostra i livelli in azienda, il numero di subordinati e collaboratori della determinata persone e le linee di riporto ufficiali. Come nei tabelloni con l’organigramma aziendale, vedremo la struttura e non il funzionamento della nostra organizzazione.

Pensiamo però di voler vedere anche dove si colloca la governance, chi ha i diritti decisionali e gli oneri di controllo ed allora effettueremmo una risonanza magnetica, in grado di mostrare la struttura cerebrale. Avremo ancora un’immagine statica, ma avremo già svelato qualcosa di funzionale.

Infine utilizzeremo una Tac per vedere, oltre alla struttura, anche il funzionamento delle varie parti del cervello, per coglierne eventuali lesioni, emorragie o altre disfunzioni che fuori dalla metafora diventa la possibilità di visualizzare i livelli di fiducia, la collaborazione reale, i leader naturali e le relazioni di potere informali.

A cosa serve conoscere tutto questo ?

Conoscere a fondo il funzionamento della nostra organizzazione è indispensabile, ad esempio, nelle fasi in cui un cambiamento organizzativo impone di ridisegnare la struttura.

Potremmo scoprire dove le procedure che abbiamo disegnato non vengono rispettate, perché le persone adottano scorciatoie. E per disegnare una struttura ottimizzata è molto utile sapere come le persone collaborano per eseguire il loro lavoro, individuare i sistemi già attivi informalmente che stanno producendo i migliori risultati.

Un’analisi di questo tipo ci può suggerisce dove è necessario mantenere una gerarchia che garantisca efficienza e dove invece conviene destrutturare l’organizzazione per permettere che si creino spazi di innovazione e creatività.

Altri indicatori mostreranno quasi sono i leader naturali, sempre presenti nelle organizzazione, che sono le prime persone da coinvolgere se si vuole che un processo di cambiamento venga agevolato e non osteggiato.

Come si realizza ?

Una raccolta dati tramite questionario sarà la base per l’impostazione dell’ ONA che grazie ad un apposito algoritmo produrrà l’immagine dinamica dell’organizzazione, mostrando i nodi centrali e le strutture periferiche (a rischio di esclusione), i silos e i dipartimenti più integrati e dinamici.

A questa prima analisi si possono aggiungere flussi di dati che in automatico andranno ad alimentare l’ONA nel tempo, banalmente aggregando le informazioni che derivano dai contatti telefonici, intranet, mail tra colleghi per tenere sempre aggiornato il sistema.