Bias è un termine inglese che significa pregiudizio, tendenza o distorsione. Si tratta di una forma di giudizio inconscio o conscio che influisce sulle nostre decisioni, opinioni e comportamenti. I bias possono essere causati da vari fattori, come le nostre esperienze, le nostre emozioni, i nostri stereotipi o le nostre aspettative.
Possono essere ridotti, gestiti, ma non eliminati completamente. Per ridurre i bias, è importante essere consapevoli delle proprie tendenze. Nella selezione del personale, essere consapevoli dei propri bias, porta a verificare con più attenzione quegli aspetti che altrimenti saremmo portati a distorcere.
Alcuni bias spesso presenti nel recruiting a cui prestare attenzione:
- Effetto alone: si verifica quando una singola caratteristica positiva o negativa di un candidato condiziona il giudizio complessivo sul suo profilo.
- Effetto primacy e recency: si verificano quando si dà più peso alle informazioni raccolte all’inizio o alla fine di un colloquio, trascurando il resto.
- Effetto indulgenza e severità: si verificano quando il selezionatore è troppo clemente o troppo intransigente nel valutare i candidati, senza tenere conto dei criteri oggettivi.
- Bias di conferma: si verifica quando il selezionatore cerca di confermare la sua prima impressione sul candidato, ignorando o minimizzando le informazioni che la contraddicono.
- Bias di gruppo: si verifica quando il selezionatore preferisce i candidati che appartengono al suo stesso gruppo sociale, culturale o professionale, escludendo quelli che sono diversi.
- Bias dell’ancoraggio: si verifica quando il selezionatore si basa su una informazione iniziale per valutare i candidati successivi, senza adeguare il suo giudizio in base alle nuove evidenze.